Il passaggio dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria

Il settimo anno segna l’inizio della scolarizzazione formale.

Nei primi sette anni, il bambino impara a “dimorare” nel corpo fisico, sviluppando l’orientamento nello spazio e acquisendo le prime e fondamentali capacità necessarie al suo sviluppo: postura eretta, linguaggio e pensiero.

Intorno al settimo anno il bambino attraversa il processo della seconda dentizione e le forze che erano impegnate nella crescita e nella strutturazione del corpo fisico possono divenire attive nello sviluppo della facoltà d’indipendenza, rappresentazione e pensiero immaginativo. Inizia l’insegnamento formale dello scrivere, del leggere, del contare e di tutti quei contenuti proposti attraverso le diverse attività, basate in larga misura sul principio d’imitazione, ancora attivo nel bambino come eco del primo settennio 

Ciò che negli anni della scuola dell’infanzia aveva sperimentato in modo concreto, non concettuale, viene ora rielaborato e amplificato, appellandosi alla sfera dei sentimenti attraverso grandi immagini. Il filo conduttore dell’esperienza olistica che il bambino ha del mondo è rappresentato dalle immagini archetipiche delle fiabe e dai buoni racconti sulla natura.

Durante questo primo anno gli allievi devono acquisire comportamenti adatti per la vita di classe e per il lavoro, che saranno la base della socializzazione e dell’apprendimento durante tutti i primi cinque anni di scuola: compito dei maestri è aiutare i bambini a diventare un gruppo socialmente coeso, in cui si interagisce e ci si rispetta.

“L’intelletto si desta a vera vita solo per mezzo dell’arte. Con l’intelletto la natura si limita a venir compresa, con la sensibilità artistica essa viene vissuta.

Il bambino portato a comprendere, se il comprendere è esercitato vivacemente, matura al sapere; il bambino che viene introdotto all’arte matura al creare.

Nel sapere l’uomo si esaurisce; nel creare egli cresce con il suo sapere” Rudolf Steiner

Italiano

Lo scopo principale dell’insegnamento della lingua madre è inizialmente quello di cogliere il lato qualitativo del suono, delle rime e del ritmo, così come la forma e il significato delle lettere. Facendo ricavare la forma della lettera dall’immagine che esprime il carattere del singolo suono, il bambino può sviluppare un rapporto intimo con le singole lettere e, in seguito, con tutta la scrittura: infatti, quando l’occhio osserva con soddisfazione di senso, in seguito, quando la mano ne traccia la forma, ne accompagna il gesto con amorevolezza. 

Per quanto concerne la lettura, si utilizzano unicamente testi precedentemente scritti dai bambini, cominciando da singole parole e procedendo con frasi scritte durante le esercitazioni di scrittura. Nella scelta delle poesie si tiene conto, oltre che della forma artistica, di melodia, ritmo e metrica, nonché del contenuto, che deve essere adeguato a una visione antropomorfica degli elementi della natura. Prima di impegnare il bambino nell’ortografia, cosa che avverrà negli anni successivi, si acuisce la sua sensibilità per la lingua parlata, per le diverse lunghezze dei suoni attraverso il canto e la recitazione.

Questi sono gli obiettivi principali: scrivere in lingua italiana e lettura di parole o semplici frasi; mantenere l’attenzione sul messaggio orale, avvalendosi del contesto e dei diversi linguaggi verbali e non verbali;  comprendere, ricordare e riferire i contenuti essenziali dei racconti ascoltati; intervenire nel dialogo e nella conversazione in modo ordinato e pertinente; narrare brevi esperienze personali seguendo un ordine temporale; comprendere e memorizzare brevi testi e semplici poesie.

Narrazione

I racconti che vengono portati in prima classe sono ancora legati al mondo del primo settennio, al mondo degli archetipi dal quale il bambino proviene. Il maestro in prima classe porta ai bambini fiabe che provengono dalla tradizione europea, ma tratte anche da altre culture. 

Sono inoltre presentati racconti legati alla storia delle lettere e alla storia dei numeri, utilizzati per scopi didattici al fine di far vivere al bambino, tramite esperienze immaginative, un rapporto di sentimento con dei simboli, quelli della scrittura, che altrimenti non sarebbero altro che pure forme astratte e concettuali, e che il bambino farebbe fatica ad apprendere in quanto distaccate dall’elemento naturale e immaginativo in cui egli ancora vive.

Matematica

Il movimento ritmico, il battito delle mani e dei piedi facilita il contatto con il mondo dei numeri.

I bambini sperimentano la totalità e l’individualità dei numeri. I numeri vengono introdotti mettendo l’accento sul loro carattere archetipico (l’unità, la dualità, la trinità, etc.), per mezzo di immagini familiari (il sole, la luna, la famiglia, le parti del corpo, i petali dei fiori, etc.) Si passa poi ad introdurre le quattro operazioni aritmetiche e le loro differenti qualità, partendo sempre dall’intero per arrivare alle parti.

La scrittura dei numeri avviene secondo la simbologia romana e araba. Si esercitano intensamente le sequenze ritmiche (conte e tabelline fino al 6) e il calcolo mentale; ciò permette agli alunni di sperimentare l’attività di pensiero come un processo che trasforma il movimento nei concetti di numerosità, multiplo e operazione.

Disegno di forme

Il Disegno di forme è, dal punto di vista didattico, la materia che introduce alla scrittura e alla Geometria, capace di risvegliare negli alunni il senso della forma e del movimento. Sin dal primo giorno di scuola i bambini si confrontano con questa disciplina: da un punto di vista pedagogico e formativo, il disegno di forme è un’attività che incide profondamente sulle basi del pensiero e dell’oggettività. Si comincia sperimentando le due polarità che concorrono alla creazione delle forme -la linea retta e la linea curva- per poi cimentarsi con forme via via più complesse, introdotte secondo un principio di gradualità.

“Gli proporremo nel disegno forme primordiali, lo porteremo a disegnare un angolo in un senso, un secondo angolo in un altro, cercheremo di insegnarli a fare un cerchio o una spirale. Partiremo dalle forme compiute in se stesse, non dal fatto che una forma riproduca una cosa o un’altra, cercheremo di ridestare il suo interesse per la forma stessa” Rudolf Steiner

Gli esercizi di forme vengono sperimentati in primo luogo con il corpo (camminando, facendo movimenti con le braccia, con le mani) e infine fissati sulla carta.

Oltre al senso del movimento, viene stimolato anche quello dell’equilibrio e, in modo più sottile, i sensi del tatto e della vita.

Scienze naturali e sperimentali

L’attenzione dell’alunno sui fenomeni della natura e sul corso dell’anno, con il volgere delle stagioni e il loro riflesso nell’essere umano, viene risvegliata attraverso le immagini dei racconti e l’allestimento, in un angolo della classe, di un ripiano addobbato con teli colorati su cui disporre piante e oggetti raccolti in natura: nel bambino ancora sognante cresce l’interesse per il mondo che lo circonda, con cui inizia a legarsi in maniera più consapevole. Il maestro presenta alla sua coscienza e alla sua capacità di comprensione le forme di vita naturali avvalendosi della più vivida fantasia, facendole esprimere come in un dialogo per far sentire all’alunno la loro grandezza, la loro devozione, la loro dolcezza e la loro forza”

Materie artistiche insegnate dal maestro di classe

 Musica

I bambini vengono avvicinati al mondo della musica pentatonica facendo loro sperimentare intensamente l’atmosfera dell’intervallo di quinta. L’esperienza musicale viene vissuta, attraverso il giusto respiro, nella coralità e nel movimento: così si acquista un senso musicale interiormente controllato.

Tutte le peculiarità della musica vengono usate per risvegliare e armonizzare le forze animiche del bambino; si cerca di coltivare il sentimento per ciò che è bello e per ciò che non lo è; si esercita l’orecchio mediante semplici melodie ritmiche e giochi musicali.

Vengono fatti imparare al bambino piccoli brani musicali adatti alla sua età alternando momenti di ascolto con altri in cui egli ne suona le melodie per imitazione.

Pittura

Il mondo del colore viene fatto sperimentare ai bambini con esercizi puramente cromatici: una macchia gialla in un campo blu, una macchia blu in un campo giallo, una macchia rossa in un campo blu, il rosso che incontra il giallo e fa vivere l’arancione.

I bambini vengono gradualmente educati a sentire le qualità dei colori: la forza centrifuga del giallo, quella attiva del rosso, quella accogliente del blu. Gli esercizi di pittura, nei primi anni di scuola, hanno inoltre un grande valore per lo sviluppo sensoriale: il rapporto con i colori porta infatti il bambino a vivere l’ambiente con maggiore intensità e a sviluppare una sensibilità con la quale in futuro esprimere i diversi stati d’animo della propria interiorità.

Disegno pittorico

I bambini elaborano composizioni e illustrano i loro quadernoni con pastelli o mattoncini di cera; uniscono nel disegno il dinamismo della linea con le sensazioni e i sentimenti suscitati dal colore. Molti dei disegni realizzati dai bambini sono rielaborazioni artistiche delle fiabe narrate allo scopo di praticare un’educazione morale e di introdurre i concetti dell’italiano e della matematica.

Modellaggio

I bambini utilizzano cera d’api colorata con sostanze naturali: la rendono dapprima malleabile col calore delle mani e in seguito affinano il gesto traendone svariate forme, prendono confidenza col materiale e acquistano la tecnica necessaria. Ogni maestro è libero di seguire un proprio percorso per quanto riguarda la scelta delle forme da sviluppare: animali, oppure figure tratte dai racconti ascoltati in classe.

Lingue straniere comunitarie

Nelle prime tre classi l’insegnamento avviene in forma orale, sia coralmente che con l’avvio di brevi dialoghi. L’apprendimento corale, che è di tipo ritmico-musicale, avviene attraverso l’ascolto, la memorizzazione e la riproduzione di poesie, filastrocche, canti, scioglilingua e attraverso piccole scenette, storie, giochi musicali o di concentrazione, dai quali si ottengono gli elementi di dialogo che verranno esercitati coscientemente negli anni successivi (ad es. “What’s your name?”, “How old are you?” e simili). Si insegnano i vocaboli che indicano le parti del corpo, le azioni, i colori, i componenti della famiglia, gli oggetti della classe, i numeri. I bambini vengono avvicinati alle lingue di inglese e tedesco facendoli entrare in relazione con la loro sonorità. La tendenza all’imitazione, ancora assai presente a questa età, e la grande plasmabilità degli organi vocali che hanno permesso al bambino l’apprendimento della lingua materna, restano più a lungo in attività e perché vengono impiegati per il primo approccio con le lingue straniere: ascolto e ripetizione costituiscono un metodo diretto per l’apprendimento individuale di alcune semplici frasi di uso comune.

Euritmia

Il bambino viene condotto a sviluppare il senso del tempo, a percorrere una direzione nello spazio mantenendo regolare distanza tra i compagni, a distinguere le polarità semplici, nella propria corporeità così come nel movimento: sopra/sotto, dentro/fuori, destra/sinistra, pesante/leggero, veloce/lento, dritto/curvo. Viene educato il senso del ritmo imparando a padroneggiare andature diversificate ed esercitando le possibilità di movimento degli arti superiori. Tramite l’immedesimazione nei movimenti sarà portato a sperimentare situazioni ed esseri viventi. I contenuti vengono proposti per immagini e i bambini imparano per imitazione. Ogni forma spaziale viene elaborata a partire dal cerchio, che è la forma che favorisce la coscienza collettiva e mette ogni bambino nella condizione di condividere le esperienze con gli altri in una identità di spazio e tempo. 

Gli esercizi sono accompagnati da melodie pentatoniche o poesie semplici: l’elemento ritmico-musicale è alla base dell’apprendimento. La classe sperimenta ed esegue gli esercizi principalmente all’unisono. I gesti delle braccia danno forma alle immagini del testo parlato, non ancora ai singoli suoni alfabetici; ogni gesto o movimento afferra interamente la corporeità.

I contenuti riguardano l’esecuzione di linee dritte e curve, spirali, linee ondulate; gesti di vocali da imparare e riconoscere; gesti di consonanti in forma imitativa; camminare, correre, saltare a piè pari e in modo alternato, battere il passo energicamente; rappresentare fiabe su testo poetico.

Lavoro Manuale 

L’esercizio della motricità sottile è considerato un elemento di grande importanza perché rende abili le mani, sviluppa la concentrazione, il senso dell’ordine e dell’armonia ed è uno dei presupposti per lo sviluppo delle facoltà intellettuali. Per sviluppare l’abilità delle mani, per suscitare il senso del colore e della forma vengono eseguiti diversi piccoli lavori col filo di lana: catenelle, cordoncini e maglia con le dita. In seguito vengono introdotti i ferri: i bambini durante la prima classe imparano a montare i punti e a lavorare a maglia legaccio, e realizzano una fascia paraorecchie e un porta-flauto. Nella seconda parte dell’anno viene introdotto il ricamo a punto sparso: i bambini lavorano con una gestualità ritmica sopra-sotto, creando con piccoli punti svariate forme con linee orientate in tutte le direzioni. 

Parte ritmica

Per parte ritmica si intende la primissima attività del mattino che introduce il lavoro di epoca e che permette di accompagnare il bambino verso un crescente risveglio delle facoltà animiche e corporee, e verso una graduale incarnazione quotidiana. 

Disposti in cerchio, si recitano versi e poesie, e si intonano canti in scala pentatonica, legati al corso delle stagioni e al ciclo dell’anno; si possono inoltre fare esercizi di articolazione delle parole e di scioglilingua.

Vengono eseguiti movimenti ritmici alternando passi lunghi e brevi con l’accompagnamento del battito delle mani, che scandiscono il tempo ponendo l’accento sulla cadenza di tabelline e filastrocche: il passo coordinato col battito, associato a numerazioni e conte, facilita la presa di contatto con il calcolo, mentre giochi di destrezza con le dita e con le membra conducono il bambino a parlare in modo corretto e a sviluppare idee e pensieri duttili.

Inoltre, si fanno compiere movimenti ritmici sensati all’alunno per armonizzare il suo respiro; questo, a sua volta, portando regolarità negli organi del torace, agisce nella sfera del sentire umano e di conseguenza nel mondo animico del bambino.

Si fanno anche compiere movimenti per ciò che viene definita “geografia del corpo”, che consiste nel toccare, con sequenze sensate, punti del proprio corpo e percepirne i confini: in questo modo i bambini sono sollecitati a riversare velocemente i pensieri nei movimenti e vengono poste le basi perchè diventino capaci di collegare e separare idee e concetti, sviluppando un’intelligenza per la vita.

Attività motorie e sportive 

Le attività motorie vengono praticate ogni giorno durante la parte ritmica. I movimenti proposti rappresentano un momento di transizione ad esercizi ginnici più formali che saranno proposti negli anni successivi. Esse si pongono l’obiettivo di riconoscere e denominare le varie parti del corpo; riconoscere, differenziare, ricordare e verbalizzare differenti percezioni sensoriali; coordinare e collegare in modo armonico il maggior numero possibile di movimenti naturali (camminare, saltare, correre, lanciare, afferrare, strisciare, rotolare, arrampicarsi ecc.); sapersi collocare in posizioni diverse, in rapporto ad altri e/o ad oggetti, e muoversi in una direzione controllando la lateralità; utilizzare il corpo e il movimento per rappresentare situazioni comunicative reali e fantastiche; comprendere il linguaggio dei gesti; partecipare al gioco collettivo, rispettando indicazioni e regole.